🌀 That Thing Italians Do (When They Forget Words or Just Feel Like It)
How to master the art of being vague in Italian without sounding clueless
Ciao e benvenuta/o in questa nuovo appuntamento infrasettimanale di Italian Unlocked.
Hai presente quelle situazioni in cui non ti viene proprio la parola giusta?
Succede a tutti: vuoi parlare di un oggetto, un evento, un posto… ma nella tua mente c’è solo un grande punto interrogativo. E allora? Ti blocchi? Ovviamente no!
Se sei un vero parlante dell’italiano, tiri fuori dal tuo arsenale una delle armi più potenti e versatili che abbiamo: l’ambiguità controllata. 👀
Sì, perché essere vaghi non significa essere sciatto o superficiale: significa saper nuotare tra le sfumature del linguaggio. Oggi ti insegno come farlo con strategia ed eleganza.
Liberamente ispirato da un articolo di Learnamo, con spunti nuovi e un tocco personale.
🧱 Cose, termini e concetti che “non ti vengono”
Quante volte ti è capitato di dire in inglese “thingy” o “stuff”? Bene, in italiano abbiamo delle parole chiave per oggetti dimenticati 🗝️
Coso/a, cosetta, affare, aggeggio, roba
– Passami quella roba lì che usavi prima per montare lo scaffale…
– La livella?
– Sì, ecco, quell'affare!
– Ho messo il coso per fare il caffè sul fuoco… come si chiama? La moka!
📌 Nota culturale: L’uso di roba o coso è comunissimo, ma fai attenzione: il tono è informale e, a volte, può sembrare pigro.
Può significare persino emozioni: "È una roba che non so spiegare…” In contesti professionali… meglio evitare!
🎯 Variante utile:
Se proprio non ti viene la parola, prova a descriverne la funzione:
– Mi dai quella cosa per tagliare la carta?
– Le forbici?
– Esatto!
– Il ramen? Diciamo che è una sorta di zuppa giapponese con spaghetti, carne, uova… un po’ come una pasta in brodo molto più interessante!
🍝 Quando devi spiegare qualcosa di complicato… o sconosciuto
Quando vogliamo spiegare qualcosa di sconosciuto, o difficile da definire, usiamo queste espressioni per analogie e paragoni:
È un po’ come…
Una sorta di…
Un genere di…
E cose del genere/ simili
– Cos’è la “ribollita”?
– È una specie di zuppa toscana, con pane raffermo, cavolo nero, fagioli… un po’ come un minestrone, ma molto più denso e rustico.
✨ Suggerimento da nativo: in questi casi, racconta anche come si mangia, quando, con chi… più contesto dai, più chiaro sarà il significato.
🗓️ Fatti ed eventi: dire senza dire troppo
Per evitare dettagli troppo diretti o quando si parla sottovoce di eventi delicati:
Faccenda, questione, vicenda, storia
– Perché Giovanni è andato via così di corsa?
– Mah… una questione (= issue) di lavoro, credo. Non ha voluto dire molto.
– Hai sentito quella vicenda (= incident) tra Marta e il suo capo?
– Sì, meglio non parlarne troppo in giro…
🧠 Queste parole vanno benissimo per essere diplomatici. Sono le tue alleate quando vuoi evitare i dettagli, o non vuoi entrare in discorsi delicati.
📍 Luoghi poco precisi (ma comunque chiari)
Nei dintorni/pressi di…
Dalle parti di…
Lì/là vicino
– Dove abita Carla adesso?
– Dalle parti di Prati, credo. Comunque lì vicino alla metro.
🚗 Provalo anche quando viaggi: “Ho trovato un Airbnb nei dintorni di Piazza Navona…” suona molto più fluido!
🔢 Numeri… approssimativi
Circa, più o meno, suppergiù/ su, una trentina, un centinaio
– Quanti erano alla presentazione del libro?
– Una sessantina di persone, direi.
– Niente male!
– Quanto hai pagato quel giubbotto?
– Sui cento euro, più o meno.
📌 Pro tip: Le forme “-ina” (ventina, trentina, ecc.) rendono il discorso più naturale. Gli italiani le usano spessissimo per non dire numeri precisi.
🎨 Colori sfumati
Sul + colore
– Di che colore è la tua nuova bici?
– Sul blu scuro (= dark blueish), ma ha anche dettagli in rame.
✨ Una chicca: puoi usare anche “una tonalità di…” se vuoi essere più preciso, ma comunque non esatto.
🔚 In conclusione…
La vaghezza in italiano non è una mancanza. È uno stile comunicativo. Sapere quando e come usarla ti renderà più fluente, più naturale… e, diciamolo, anche più simpatico. 😉
Ci vediamo alla prossima,
Alex 🌿
Questo mi fa ricordare le due settimane in cui ho dovuto rimettermi a parlare italiano per un tirocinio a Milano. Avevo tutte le parole nascoste lontano nella mia mente (perché non avevo praticato la lingua in Italia da un bel po') e quindi usavo la parola "cosa" e "Madonna come si dice" e poi mi mettevo a descrivere le cose. Che risata! Ho anche imparato delle nuove parole con quest'articolo, grazie mille!
Un argomento estremamente interessante e davvero difficile per chi impara una lingua! Ottima storia!